“QUALUNQUEMENTE” FILM FUMETTO O DENUNCIA?

A cura di Francesca Politi

Come ogni partito che si rispetti anche Cetto La Qualunque, il politico più discusso del momento, ha voluto il sito web per il suo nuovo partito con tanto di logo, di slogan elettorali, news ed altro ancora. Si tratta di un’ulteriore invenzione pubblicitaria per la promozione dell’ultimo film di Antonio Albanese “Qualunquemente” uscito nelle sale venerdì 21 gennaio, che ha già avuto in soli tre giorni 5.395.840 spettatori, conquistando il primo posto in classifica a spese del film detentore del record italiano di sempre “Che bella giornata” di Checco Zalone. La regia di Qualunquemente è di Giulio Manfredonia, mentre la sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da Antonio Albanese e Piero Guerrera. Nel cast, oltre ad Antonio Albanese nei panni di Cetto (ricordiamo che l’attore è interprete di questo personaggio, ben conosciuto dal pubblico di Rai tre, da ben otto anni) tra gli attori più noti spiccano Lorenza Indovina, Luigi Maria Burruano, Salvatore Cantalupo e Sergio Rubini. Il film è ambientato in Calabria e la vicenda si svolge nel piccolo paese (di fantasia) di Marina di Sopra. Il protagonista è appunto Cetto La Qualunque, tornato in Italia dopo una lunga latitanza all´estero. Con lui rientrano anche una bella ragazza di colore ed una bambina. Cetto ritrova, oltre al fidato braccio destro Pino, alla moglie Carmen e al figlio Melo, anche i suoi vecchi amici che gli riferiscono che le sue proprietà sono minacciate da una inarrestabile “ondata di legalità” che sta invadendo la cittadina. Infatti le imminenti elezioni potrebbero avere come esito la nomina a sindaco di Giovanni De Santis, un ‘pericoloso’ paladino dei diritti. Gli amici di Cetto gli propongono allora di candidarsi a sindaco per contrastare De Santis, ma Cetto ha bisogno di riflettere e lo fa a modo suo, in compagnia di simpatiche ragazze. La decisione finale sarà quella di salire in politica per difendere la sua città. Ha inizio una campagna elettorale paradossale in cui Cetto utilizzerà tutti i modi (illegali e immorali) per convincere i suoi elettori: fa promesse assurde come l’abolizione del bollo dell’auto, delle bollette di acqua, luce e gas, distribuisce banconote e buoni benzina, copre i manifesti di De Santis, gli brucia l’automobile e addirittura arriva a pensare di togliere di mezzo, una volta per tutte, il suo avversario politico. Ma per risalire sulla vetta dei sondaggi avrà bisogno dell’aiuto di un ‘curatore d’immagine’ giunto dal Nord, un pugliese con un vago accento milanese, interpretato mirabilmente da Sergio Rubini in versione zen. Alla fine, Cetto riuscirà a vincere le elezioni e ad avere la meglio sul povero e onesto De Santis, non risparmando mezzi illegali per ottenere la vittoria elettorale. Cetto è il ritratto amaro della corruzione, dell’ignoranza e della delinquenza mescolata alla politica, che l’ha sempre vinta sui valori positivi, in una società in cui il motore di tutto sono il denaro e il sesso. La donna, nella società rappresentata nel film, è costantemente vittima dell’uomo ed è vista esclusivamente come l’oggetto per il soddisfacimento del suo piacere fisico. In Qualunquemente ci sono solo donne-oggetto, a cominciare da Carmen, moglie gelosa e madre di Melo, unico figlio di Cetto, che si dispera nel momento in cui il padre lo farà rinchiudere ingiustamente in carcere. Nello stesso tempo Carmen è una donna volgare, ricoperta di gioielli d’oro, esagerata nel modo di vestire, legata ai soldi e al potere del marito. Carmen rappresenta una donna del Sud come tante, che si lamenta in ogni occasione ma che rimarrà sempre legata a questo marito spregevole. L’altra donna-oggetto è la compagna di colore di Cetto, che viene non a caso chiamata “Cosa”, ma che merita di vivere in una società diversa rispetto a quella gretta e squallida del piccolo paese del meridione, infatti sarà la protagonista femminile del simbolico lieto fine della storia. Le altre donne sono le ‘donne-pilu’, filo conduttore della campagna elettorale di Cetto. Per quasi due ore il personaggio di Albanese violerà leggi, si rifiuterà di pagare le tasse, assumerà comportamenti poco conformi al buon costume. Albanese abusa nell’esasperazione di certi difetti e modi di pensare fuori da ogni moralità, nell’esaltazione continua del sesso, nell’infischiarsene del poveri e dei bisognosi, nella presa in giro di valori universali quali la Pace e la buona convivenza civile. Siamo nel bel mezzo di una satira pura, cattiva e sarcastica. Cetto è un personaggio iperbolico, ma non così lontano dalla realtà; questo personaggio è destinato a lasciare il segno e a diventare una macchietta. Qualunquemente, invece, è un film comico che prende spunto dai fatti quotidiani che avvengono nel nostro Paese, un film che stimola negli spettatori oltre alla risata facile un sorriso amaro. Il regista lo definisce un fumetto, ma in fin dei conti le situazioni descritte, esasperate, riprodotte nel film non sono poi così lontane dalla nostra realtà, quella della politica italiana di oggi che supera decisamente la fantasia.

“QUALUNQUEMENTE” FILM FUMETTO O DENUNCIA?
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