L’ALIMENTAZIONE VEGETARIANA

A cura di: Silvia Lauretti

“Non è vero che la carne è necessaria al nostro sostentamento. Non solo i vegetali ci mettono a disposizione tutto quanto occorre alla vita, ma in essi si trovano anche le proteine, contrariamente a quanto la gente crede.”

Così si è espresso il 4 maggio 2006 l’oncologo Umberto Veronesi ex ministro della Sanità italiana e convinto sostenitore del vegetarismo di cui ha più volte esaltato la validità etica e i vantaggi salutistici. Attualmente nel mondo le persone che seguono un’alimentazione vegetariana sono tante, in Italia se ne contano circa sei milioni, e può essere perciò utile cercare di capire qualcosa di più di questo tipo di alimentazione, a cui spesso si guarda con diffidenza.
Quasi per ogni epoca storica può essere citato almeno un vegetariano illustre dal momento che le radici della filosofia vegetariana si perdono nella notte dei tempi. Se ne trovano tracce nei Veda indiani, nell’antico Egitto, nell’antica Grecia (Aristotele, Socrate, Platone, Plutarco), ne parlano i primi concili cristiani, se ne parla durante il medioevo e nel periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento (Leonardo da Vinci, Tiziano), se ne parla infine anche nell’Illuminismo (Voltaire) fino ad arrivare all’epoca contemporanea (Paul Mc Cartney, Sting, Pat Boone, Bob Dylan, John Lennon, Peter Tosh).
Il concetto di dieta vegetariana non è molto preciso ma al di là delle tante versioni esistenti tutte le diete vegetariane devono avere in comune l’astensione completa dal consumo di carne e di pesce, cioè dal consumo diretto di animali. Non si possono pertanto considerare vegetariani coloro che si astengono dalla carne ma si cibano di pesce. Questa considerazione è importante soprattutto a fini statistici in quanto molti asseriscono e sono convinti di essere vegetariani “perché non mangiano carne”.
La grande suddivisione delle diete vegetariane è tra coloro che assumono comunque proteine animali (ovolattovegetariani, uova, latte e latticini, lattovegetariani, latte e latticini, ma non uova, ovovegetariani, uova ma non latte e latticini) e chi esclude dalla propria dieta qualsiasi alimento di origine animale. Nel primo caso si parla di dieta vegetariana, nel secondo caso di dieta vegana (vegetaliana). Molte contraddizioni e malintesi riguardanti il vegetarismo derivano proprio da dati provenienti da studi scientifici che non tengono conto di queste tante variabili della dieta vegetariana.
Molteplici sono le tipologie di dieta vegetariana e molteplici sono le ragioni che spingono le persone verso questa scelta alimentare. Prescindendo da quelle legate all’osservanza di particolari riti o dogmi religiosi, le motivazioni più comuni si dividono in: etiche, salutiste, ecologiche ed economiche.

Motivazioni etiche:
“Verrà un giorno nel quale gli uomini giudicheranno la morte di un animale allo stesso modo in cui essi giudicano oggi quella di un uomo” (Leonardo da Vinci).
Il vegetariano in virtù di un’etica del rispetto della vita sceglie un tipo di alimentazione che non danneggi o produca sofferenze agli altri esseri viventi, nei limiti di una concreta compatibilità con le proprie esigenze vitali.

Motivazioni salutiste:
“L’alimentazione ci può aiutare a conservare la salute, oppure al contrario può comprometterla, perché il cibo può diventare un veicolo di sostanze nocive, tossiche per l’apparato cardiocircolatorio e per il sistema digerente, e talvolta potenzialmente in grado di provocare tumori. Nella buona alimentazione, caposaldo della prevenzione, devono entrare molti vegetali e poca o nulla carne” (Umberto Veronesi)
In questo caso la dieta vegetariana viene scelta perché considerata la più confacente alle esigenze anatomo-fisiologiche dell’organismo umano. Dati scientifici suggeriscono l’esistenza di correlazioni positive tra l’adozione di una dieta vegetariana, con la relativa abbondante.

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