A cura di: Francesca Samà
Studi effettuati in tutto il mondo dimostrano che le donne soffrono di depressione più degli uomini. La depressione è una malattia che colpisce soprattutto il genere femminile con un rapporto di due a uno rispetto al genere maschile. La patologia depressiva è la prima causa di disfunzionalità tra i 14 e i 44 anni e arriva dopo l’età puberale, il parto o la menopausa, quando gli sbalzi ormonali minano l’umore della donna. Spesso si tende a non parlarne perché se ne ha vergogna, anche a causa del contesto sociale e familiare che tende a minimizzarne gli atteggiamenti depressivi. Chi soffre di depressione, sia uomini che donne, è soggetto a sbalzi d’umore, incapacità a prendere decisioni, disturbi dell’attenzione e della memoria. Anche il comportamento è soggetto a modificazioni: perdita di interressi, irritabilità, visione pessimistica, sentimenti di colpa spesso ingiustificati, a questi si associano anche sintomi neurovegetativi, caratterizzati da disturbi del sonno e dell’appetito. Le donne in particolare dormono di più, anche durante le ore del giorno, e mangiano di più. Nella depressione femminile gioca un ruolo rilevante il ciclo di vita, non è un caso che la patologia si manifesti nella gravidanza, nel post partum, nella menopausa e nella sindrome premestruale. La malattia è influenzata da fattori ormonali ma anche da fattori climatici e da fattori psicosociali e culturali, rispetto al passato è infatti cambiato il ruolo della donna all’interno della società e tale cambiamento la porta ad essere sempre più impegnata e quindi sottoposta ad un maggiore stress emotivo e fisico. Spesso si tende a sottovalutare l’episodio depressivo, non lo si affronta e si arriva ad una cronicizzazione della malattia.
La depressione maschile invece è spesso mascherata dall’alcool o dalle droghe, o dall’abitudine socialmente accettata di lavorare un numero eccessivo di ore. Di solito non si manifesta come un sentimento di disperazione e di impotenza, ma con l”irritabilità, l’ira, e lo scoraggiamento; perciò la depressione può essere difficile da riconoscere come tale negli uomini. Generalmente un uomo quando si rende conto di essere depresso non è propenso a cercare aiuto, infatti è fondamentale l’incoraggiamento e il supporto dei membri della famiglia nell’affrontare i problemi causati dall’insorgere dello stato depressivo. È anche molto importante che sul posto di lavoro, professionisti dell’assistenza agli impiegati o programmi sulla salute mentale possono aiutare gli uomini a capire ed accettare la depressione come una vera malattia che necessita di un trattamento. È opinione comune che gli uomini tendano a nascondere o a manifestare in maniera minore i loro sentimenti e le loro sensazioni, questo perché fin da quando nasciamo siamo influenzati dalla società, e da chi si prende cura di noi, nel modo in cui arriviamo a percepire noi stessi e a ragionare. Gli stereotipi sociali possono darci una spiegazione per capire perché gli uomini si comportano facendo finta di nulla di fronte alla depressione, capita infatti con facilità e frequenza che sin da bambini, i maschietti vengono esortati dalle loro stesse madri a non parlare ed esprimere in maniera significativa porzioni del proprio mondo interiore. Chi non ha mai sentito una mamma dire al proprio piccolo che scoppia in lacrime: “Dai, non piangere come una femminuccia, sei un maschietto, tu”.
Inoltre, i maschi vengono maggiormente coinvolti in attività che richiedono impegno fisico e minore contatto con le emozioni. Questo tipo di educazione, che ormai gli psico