Dott.ssa Stefania Gonfloni – Prof. Giovanni Cesareni
La Dott.ssa Stefania Gonfloni e il Prof. Giovanni Cesareni,insieme alla loro equipe di ricerca, illustrano i risultati ottenuti dalla loro recente sperimentazione, che potrebbe dare nuove speranze alle donne che devono sottoporsi alle cure chemioterapiche, ma desiderano preservare la propria fertilità.
Lo studio è nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Biologia, e i dipartimenti di Sanità Pubblica e Biologia cellulare (Ref. Prof. Massimo De Felici) e di Medicina Sperimentale (Ref. Prof. Gerry Melino), dell’ Ateneo di Tor Vergata di Roma.
I ricercatori propongono una nuova strategia per neutralizzare gli effetti negativi della chemioterapia sulla fertilità femminile, descrivendo il meccanismo mediante il quale un agente chemioterapico (cisplatino) promuove la degenerazione e morte degli ovociti della riserva follicolare. I risultati dimostrano che, in questo meccanismo, è coinvolto un enzima c-Abl meglio noto per essere un oncogene (responsabile di leucemie) quando mutato che l’attività di Abl è essenziale per il processo di morte poichè bloccando l’attività catalitica di c-Abl con un inibitore specifico (Imatinib), in un sistema murino, un numero minore di ovociti della riserva follicolare va incontro a degenerazione e morte dopo chemioterapia. Abbiamo anche dimostrato che il trattamento con l’imatinib ha un effetto a lungo termine sulla fertilità.
Dott.sa Stefania Gonfloni
stefania.gonfloni@uniroma2.
Prof. Gianni Cesareni
cesareni@bio.uniroma2.it.
www.mint.bio.uniroma2.it/molecular-genetics.org